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  • LUIGI SCARDOVI

Giubileo, da Lugo al Vaticano in apercar per salutare il Papa


Faenza (Ravenna), 9 dicembre 2015 - Non è nuovo a imprese a dir poco stravaganti a bordo del suo apecar e anche questa volta l’impresa l’ha compiuta. «E’ una cosa indescrivibile», dice Vittorio Piva, 79 anni lughese, che ha deciso di andare, ovviamente a bordo del suo apecar, a Roma per il Giubileo della Misericordia.

E’ partito da Lugo sabato mattina e domenica sera è arrivato nella capitale. «Non potendo venire con le mie gambe, che mi fanno male – ha raccontato Piva, arrivato fino in via della Conciliazione con il suo mezzo –, ho deciso di venire con il mio apecar ‘camperizzato’ per salutare Papa Francesco».

Piva aveva anche in bella mostra un cartello con su scritto ‘Lugo di Romagna saluta Papa Francesco’ e con le bandiere dei paesi che ha visitato (fra cui naturalmente le bandiere del Vaticano).

Grazie alla lettera scritta per lui dal vescovo di Imola e Lugo Tommaso Ghirelli, oggi parteciperà all’udienza in sala Nervi. Ha voluto percorrere la stessa strada che fece – quella volta a piedi – quindici anni fa per il Giubileo di Giovanni Paolo II. Ma non ha potuto: «Volevo fare la Chiantigiana e la Francigena – racconta –, ma a causa di lavori e deviazioni sono finito sulla Cassia che è molto ripida, ma ce l’ha fatta».

Ma Piva è un viaggiatore senza sosta. «Sono fatto così», dice. E la distanza che ha compiuto questa volta,500 chilometri, è solo una frazione di quella che percorse nel 2010.

‘Topone’, così è chiamato a Lugo, attraversò Alpi e Pirenei per arrivare in Spagna, sempre in apecar. «E’ stato il viaggio più duro della mia vita – raccontò Topone – ho sofferto moltissimo e dormito poco e male, sempre in luoghi di fortuna e senza mai potermi fare una doccia come si deve. Tra l’altro, lungo il tragitto, mentre costeggiavo l’Oceano Atlantico, sono stato vittima di un incidente stradale con un camion dei pompieri che trasportava una squadra speciale, attrezzata per soccorrere un uomo in pericolo di vita in mare. Un surfista in grave difficoltà, fortunatamente tratto a riva sano e salvo, che ha fatto andare di fretta i soccorritori; il mezzo dei vigili del fuoco ha avuto una sbandata imboccando una rotonda per cui, una delle moto da acqua a bordo si è sganciata, urtando il mio mezzo. Qualche lieve danno ma molta paura, lo confesso».

Piva è stato messaggero di pace tra Lugo e la Spagna. «Questo viaggio mi ha portato a percorrere 2.270 chilometri» sottolineò al Carlino Piva.

‘Topone’ ha poi raccontato le sue esperienze in un libro ‘Una vita da lughese... un po’ giramondo’ (pubblicato da Il nuovo diario messaggero).

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