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Da dove arriva l’anatra mandarina del lago di Varese

L'esemplare che ha conquistato i nostri lettori appartiene a una specie "alloctona". E si tratta di un maschio. Qualche notizia in più sull'animale fotografato alla Schiranna

Le foto dell’anatra mandarina, scattate dalla nostra lettrice Giovanna Maffioli hanno riscosso molto successo tra i lettori. Ne abbiamo approfittato perciò per raccontarvi qualcosa in più rispetto a questo esemplare. Lo abbiamo fatto grazie al contributo di Alessandra Gagliardi, ornitologa del gruppo di ricerca su Unità di analisi e gestione delle risorse ambientali – Guido Tosi research group del Dipartimento di scienze teoriche e applicate dell’Università degli studi dell’Insubria

Non stupisce il grande successo che ha avuto tra i lettori la pubblicazione della foto del bellissimo esemplare maschio di anatra mandarina scattata al lago di Varese… questa anatra di piccole dimensioni è infatti inconfondibile per il piumaggio variopinto e fornito di vistosi ornamenti, come il ventaglio di penne filamentose che scende dalle guance, a formare una sorta di bavaglio, e le caratteristiche “vele” arancione e bianco che si innalzano a metà del dorso; esse sono formate dalle penne terziare dalla forma modificata, che danno a questa anatra una struttura del tutto particolare. Zampe gialle e becco rosso con punta rosa aumentano ancora la combinazione di colori sgargianti che rendono l’anatra mandarina così bizzarra. Le sembianze esotiche di questa specie confermano l’origine lontana dai nostri territori…l’anatra mandarina è infatti distribuita nell’estremo oriente sovietico, Cina orientale, Corea e Giappone settentrionale. È una specie migratrice, sverna soprattutto in Cina e Giappone meridionale, spingendosi occasionalmente più a ovest, fino a Tailandia e Vietnam.

Come già accaduto per molte altre specie ornamentali (molti non lo sanno, ma anche il molto più comune cigno reale che abitualmente vediamo sui nostri laghi ha avuto una storia simile…), anche l’anatra mandarina è stata introdotta in passato in aree diverse da quelle di origine (si definiscono specie “alloctone” ossia immesse artificialmente dall’uomo), a seguito di eventi di fuga dalla cattività in parchi e giardini, ha dato origine a popolazioni naturalizzate in diverse parti del mondo. In Europa venne importata per la prima volta in Inghilterra a metà del 1700, ma la popolazione attualmente presente nel paese si è formata nel XX secolo. Popolazioni che ormai nidificano allo stato selvatico si trovano anche in Irlanda, Danimarca, Paesi Bassi, Germania, Slovenia, Francia e Svizzera.

Le osservazioni di soggetti nella nostra provincia sono da mettere in relazione con elevata probabilità a eventi di fuga da cattività in aree limitrofe (è quindi probabile che i soggetti avvistati, anche in considerazione del comportamento molto confidente, siano fuggiti da qualche privato, provenienti da popolazioni non naturali). Non è tuttavia da escludere l’arrivo di qualche soggetto appartenente a popolazioni naturalizzate in paesi vicini, in relazione all’aumento della popolazione europea, e, per quanto ci riguarda, in particolare di quella confinante svizzera.

L’anatra mandarina frequenta aree umide di diversa tipologia: stagni, laghi, fiumi e paludi. In genere gli individui sono avvistati a coppie, in cui la differenza di genere appare subito evidente: mentre il maschio è inconfondibile per la colorazione marcata, la femmina ha una colorazione più chiara, grigio e marrone e disegni ornamentali meno marcati. Ha la particolare abitudine, comune peraltro anche ad alcune anatre autoctone che frequentano regolarmente i nostri laghi (ad esempio lo smergo maggiore), di nidificare entro le cavità naturali degli alberi.

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